
LinkedIn è diventato un terreno fertile per chi lavora nel settore dell’automazione industriale e vuole intercettare buyer, system integrator e decisori tecnici.
Ma per distinguersi tra mille contenuti, serve una strategia in grado di trasformare ogni post in un punto di contatto reale con chi decide davvero.
Perché LinkedIn è il canale giusto per il settore tecnico?
LinkedIn è il social delle relazioni professionali, certo. Ma è anche molto di più: è il luogo in cui si condividono know-how, si costruisce autorevolezza e si coltivano relazioni ad alto potenziale.
Nel mondo dell’automazione industriale, dove il ciclo di vendita è lungo e le decisioni sono guidate da competenza e fiducia, LinkedIn rappresenta un canale ideale. Non si tratta di vendere subito, ma di creare connessioni con potenziali clienti o partner.
Non è un caso se sempre più aziende stanno investendo tempo (e risorse) per costruire una presenza coerente e credibile su LinkedIn. Il motivo?
Chi cerca un partner, oggi passa anche da qui.
Contenuti LinkedIn B2B: cosa funziona davvero nel settore industriale
Costruire una strategia efficace su LinkedIn per l’automazione industriale significa scegliere i contenuti giusti. Non basta esserci: bisogna dire qualcosa che valga la pena leggere e, soprattutto, che sappia parlare al pubblico giusto.
I contenuti più efficaci possono essere raggruppati in cinque categorie:
Ma andiamo con ordine.
Post tecnici: mostrare competenza, con chiarezza
Nel B2B industriale, la competenza si dimostra e il contenuto tecnico è il palcoscenico ideale.
Parlare di automazione, normative, macchine, soluzioni software e componenti non significa scrivere per pochi addetti ai lavori. Significa raccontare con chiarezza ciò che si sa fare. I post tecnici ben scritti – magari accompagnati da immagini, schemi o mini-video – vengono letti, salvati, condivisi. Soprattutto da buyer, progettisti e system integrator in cerca di soluzioni affidabili.
L’importante è usare un linguaggio preciso ma comprensibile, evitando l’effetto “manuale d’uso”. Si può parlare anche di argomenti complessi, se si riesce a renderli rilevanti per il lettore.
Casi studio: il valore raccontato, senza proclami
La dimostrazione più concreta del proprio valore? I progetti reali.
Raccontare un caso studio permette di mostrare cosa si è fatto, per chi e con quali risultati. Non serve gonfiare i numeri o usare superlativi: meglio un racconto onesto e ben strutturato. Il formato classico – problema, soluzione, risultato – resta il più efficace e, se il cliente è d’accordo, menzionarlo aggiunge autorevolezza.
I casi studio aiutano anche a posizionarsi su nicchie specifiche. Se un system integrator lavora nel packaging o nel food & beverage, sarà più propenso a contattare chi ha già esperienza in quei settori. In questo senso, ogni progetto raccontato può diventare una leva commerciale.
Team: dare un volto all’azienda
Nell’automazione industriale le competenze contano, è vero. Ma contano anche le persone.
Mostrare il proprio team – tecnici, project manager, operatori, progettisti – significa umanizzare l’azienda e creare empatia. Un contenuto con una foto autentica e una breve descrizione del ruolo o della storia professionale può generare più interazioni di qualsiasi slogan.
Inoltre, questi post sono una potente leva di employer branding. Chi lavora nel settore lo sa: attrarre nuovi talenti è difficile. Raccontare chi c’è dietro ai progetti mostra un’azienda viva, dinamica, fatta di volti e non solo di loghi.
Dietro le quinte: autenticità che coinvolge
Non tutto deve essere perfettamente posato per funzionare.
Mostrare momenti di test, prove in laboratorio, attività in fiera o semplicemente il montaggio di un prototipo può creare grande coinvolgimento. Questi contenuti informali, se ben curati, mostrano il “come” oltre al “cosa” e, nel mondo industriale, il processo è spesso interessante quanto il prodotto finito.
Un dietro le quinte ben pensato non è un contenuto casuale: è un modo per raccontare la cultura aziendale, la qualità del lavoro, l’approccio alle sfide quotidiane.
Frequenza e formato: cosa pubblicare e quando
Una buona strategia su LinkedIn richiede costanza. Non serve pubblicare ogni giorno, ma nemmeno sparire per settimane.
La frequenza ideale?
4 post al mese per cominciare, aumentando gradualmente.
Il formato va variato: post con immagine statica, caroselli, documenti PDF scaricabili, video brevi. L’algoritmo di LinkedIn premia i contenuti che generano interazione, quindi è utile sperimentare.
Ma soprattutto: meglio un post in meno, ma ben scritto e utile, che un feed riempito per dovere.
Social media strategy con il metodo Primaklasse, LinkedIn per aziende di automazione
Nel settore industriale, improvvisare non è quasi mai una buona idea – e questo vale anche sui social.
Una strategia efficace su LinkedIn richiede ascolto, analisi e pianificazione.
In Primaklasse partiamo sempre da una domanda: qual è il target di riferimento?
Buyer tecnici, system integrator, responsabili di produzione?
Sulla base di questo, costruiamo un piano editoriale in cui ogni contenuto ha un ruolo preciso.
I post non sono messaggi isolati, ma parti di un dialogo costante e coerente con il target.
Il tono è professionale ma accessibile, mai ingessato.
I contenuti sono costruiti ad hoc per il pubblico di riferimento e sono pensati per informare, coinvolgere e – quando serve – sorprendere.
Curiamo ogni fase del processo: ideazione, scrittura, design visivo, pubblicazione e monitoraggio. Valutiamo i dati per capire cosa funziona e ottimizziamo i contenuti lungo il percorso.
La strategia è un organismo vivo, non un file dimenticato in una cartella.
Il nostro obiettivo?
Costruire autorevolezza e relazioni che durino. Perché nel mondo dell’automazione industriale, la visibilità dei nostri clienti è importante. Ma è la credibilità che fa la differenza.
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